Le tecnologie emergenti per la realizzazione di reti nel veicolo.
La Ericsson inizia la progettazione nel 1994. Nel 1998 si forma il Consorzio Bluetooth (Ericsson, Nokia, Intel, IBM e Toshiba) che nel 1999 emette le prime specifiche tecniche.
Lo scopo principale di questa tecnologia risiede nella capacità di far dialogare e interagire fra loro dispositivi diversi (telefoni, stampanti, notebook, PDA, impianti Hi-Fi, TV, PC, cellulari, elettrodomestici e altri) senza la necessità di collegamenti via cavo (wireless).
Curiosità: il nome Bluetooth deriva dal soprannome di un famoso condottiero scandinavo, re di Danimarca del medioevo, Harald II Bluetooth che conquistò la Norvegia.
È una tecnologia di interconnessione wireless a bassa potenza (nell'ordine dei mW), in grado di far "comunicare" fino a 16 dispositivi elettronici, attraverso onde radio a basso raggio emesse dai trasmettitori presenti all'interno degli stessi.
Consente di gestire:
I dispositivi comunicano tra loro creando e riconfigurando dinamicamente (la configurazione cambia automaticamente quando si inserisce o si elimina un dispositivo) delle reti ad hoc, dette picoreti, composte da un massimo di 8 nodi.
Gli elementi base di un sistema Bluetooth sono la RU (unità radio) e la BU (unità base).
Il protocollo utilizzato è l'SDP (Service Discovery Protocol) che permette ad un dispositivo bluetooth di determinare quali sono i servizi che gli altri apparecchi presenti nella picorete mettono a disposizione.
In un collegamento tutti gli apparecchi Bluetooth connessi sono generalmente in modalità stand-by (a basso consumo energetico) seguendo un ciclo di scansione ad intervalli di tempo di 1,28 secondi al fine di verificare la presenza di eventuali altri dispositivi.
Tutte le apparecchiature bluetooth predisposte in un ambiente di lavoro sono nella condizione di generare piccoli network senza fili (piconet).
La frequenza utilizzata è quella di 2,4 GHz, assegnata per usi industriali, e variano da paese a paese in relazione alle normative nazionali.
Il campo d'azione è compreso tra i 10 e i 100 metri.
Il sistema di comunicazione è progettato per funzionare in ambienti con forte presenza di interferenze come i campi elettromagnetici e in presenza di ostacoli tra i due dispositivi.
Più "piconet" collegate tra loro dai relativi master formano una struttura più ampia chiamata "scatternet".
È possibile includere in una scatternet fino a 10 piconet con al loro interno un numero massimo di 79 dispositivi bluetooth i quali utilizzeranno una propria frequenza, diversa dai dispositivi di un'altra piconet.
La trasmissione utilizza la tecnica FHSS (Frequency Hopping Spread Spectrum): tecnologia che consente a più utenti di condividere lo stesso insieme di frequenze cambiando automaticamente la frequenza di trasmissione. Viene utilizzata una trasmissione a salto di frequenza (frequency hopping) con portante che cambia 1600 volte al secondo su schema prefissato, assumendo di volta in volta uno dei 79 valori previsti (hop set). Impiega una modulazione digitale Gfsk (Gaussian Frequency Shift Keying).
Una piccola rete Bluetooth può supportare un collegamento punto a punto (point to point) e multi punto (multipoint).
Pacchetto dati di una Piconet
TT CANByteflight (obsoleto)